Questo dossier fa parte degli approfondimenti dedicati all’Agenda 2030 e analizza il target 10: Ridurre le disugaglianze.
a cura di Alice Pistolesi
La disuguaglianza contribuisce alla morte di una persona ogni quattro secondi, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato le loro fortune da 700miliardi a 1,5trilioni di dollari durante i primi due anni della pandemia da Covid-19, mentre i redditi del 99% dell’umanità sono diminuiti e 160milioni di persone in più vivono in povertà.
Questi alcuni dei dati emersi dal rapporto sulla disuguaglianza 2022 dal titolo “Inequality kills” che Oxfam ha pubblicato il 17 gennaio, come da tradizione prima dell’Agenda di Davos del World Economic Forum.
Si può ascoltarne una sintesi del Rapporto di Oxfam nel podcast preparato da Diritti e Rovesci.
Si muore di disuguaglianza
Oxfam stima che la disuguaglianza stia contribuendo alla morte di almeno 21.300 persone ogni giorno, una persona ogni quattro secondi. Questa è una stima definita “altamente prudente” che tiene conto dei decessi dovuti alla fame, alla negazione dell’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità nei paesi poveri e alla violenza di genere. Si stima poi che circa 5,6milioni di persone muoiano ogni anno per la mancanza di accesso assistenza sanitaria nei paesi poveri. Ad esempio, a San Paolo, in Brasile, le persone nelle aree più ricche possono aspettarsi di vivere 14 anni in più rispetto a coloro che vivono nelle aree più povere.
Disuguaglianza tra nazioni
Quando è iniziata la crisi del coronavirus, quasi la metà dell’umanità (3,2miliardi di persone) vivevano al di sotto della soglia di povertà (ovvero con meno di 5,50 dollari al giorno) stabilita dalla Banca Mondiale. Secondo il dossier Oxfam la pandemia ha portato a un forte aumento della povertà in tutto il mondo. Le stime rilevano che 163milioni di persone in più vivranno con meno di 5,50 dollari al giorno rispetto a quando è iniziata la pandemia. “La crisi – si legge – ha dimostrato che, per la maggior parte dell’umanità, non c’è stata un’uscita permanente da povertà e precarietà. Invece, nella migliore delle ipotesi, c’è stato ancora una temporanea tregua”.
Mentre la maggior parte delle persone ha registrato un calo del reddito nel 2020, nel 2021 si è assistito all’aumento della disuguaglianza tra le nazioni. La Banca Mondiale prevede che il reddito del 20% più ricco dell’umanità recupererà quasi la metà di ciò che ha perso nel 2020, mentre i più poveri dovrebbero perdere un ulteriore 5% del loro reddito nel 2021. Questo è dovuto in gran parte alla ripresa della crescita economica nelle nazioni ricche dove vive la maggioranza del 20% più ricco. Il divario, secondo Oxfam, è il risultato dell’apartheid vaccinale persistente. Le proiezioni della Banca Mondiale mostrano poi che è probabile che, a meno che non si intervenga per ridurre questa disuguaglianza, i livelli di povertà non torneranno nemmeno ai livelli pre-crisi entro il 2030.