Site icon VI RACCONTIAMO UNA STORIA

Dossier/ Salute globale: buone e cattive nuove (30)

*Questo dossier è realizzato in collaborazione con Acav ed è collegato all’Agenda 2030, Goal 3: Salute e benessere

*In copertina Photo by Piron Guillaume on Unsplash. Di seguito alcuni grafici del rapporto su aspettativa di vita e mortalità infantile e materna

Racchiude buone e cattive novità per la salute globale il rapporto statistico dell’Oms presentato durante la settantacinquesima assemblea mondiale della sanità che si è svolta a Ginevra dal 22 al 28 maggio 2022. L’edizione 2022 del rapporto statistico esamina più di 50 indicatori relativi alla salute con particolare attenzione all’impatto del Covid-19.  Le informazioni presentate si basano sui dati disponibili dal monitoraggio globale fino alla fine di aprile 2022. 

Cresce l’aspettativa di vita ma anche la disuguaglianza

L’aspettativa di vita globale è passata dai 66,8 anni nel 2000 ai 73,3 anni nel 2019, mentre la speranza di vita in buona salute è aumentata da 58,3 anni a 63,7 anni. In generale le donne vivono circa 5 anni in più rispetto agli uomini. Calato, negli ultimi 20 anni, anche il tasso globale di mortalità materna e quello dei bambini sotto i cinque anni, in calo di quasi il 40%. Per l’Oms è però probabile che la pandemia abbia un effetto negativo sia sull’aspettativa di vita, anche a causa del numero crescente di decessi per tubercolosi e malaria avvenuto tra il 2019 e il 2020 a causa delle interruzioni di alcuni servizi sanitari. Restano però estreme disuguaglianze sanitarie che continuano a mietere vittime nei paesi più poveri e nelle fasce più deboli anche nei paesi ad alto reddito.

Covid-19 ancora una minaccia globale

Il Covid-19, secondo l’Oms, continua a essere una minaccia globale per la salute a distanza di oltre due anni. Al 20 aprile 2022 l’organizzazione segnala 50,4milioni di casi confermati e 6,2milioni di decessi direttamente attribuibili al Covid-19. America e Europa hanno rappresentato quasi il 72% di tutti i casi segnalati, anche se molti paesi hanno dimostrato di avere una capacità di tracciamento limitata o inesistente. Per questo secondo l’organizzazione il numero globale di casi e decessi è sottostimato.

Il Covid-19 ha colpito in modo sproporzionato le popolazioni vulnerabili, economicamente svantaggiate, anziani e persone con salute già compromessa e non vaccinati. Anche la distribuzione dei vaccini è stata ed è iniqua. Al 25 aprile 2022 era vaccinato il 74% delle persone nei paesi ad alto reddito, mentre erano il 51% nei paesi a reddito medio-basso e solo il 12% negli stati a basso reddito.

Chi fa cosa
Spesa globale per la salute in aumento

La spesa globale per la salute è più che raddoppiata tra il 2000 e il 2019, raggiungendo il 9,8% del Prodotto interno lordo mondiale. Circa l’80% di quella spesa, però, è avvenuta nei paesi ad alto reddito. Anche prima della pandemia, la capacità di fornire servizi sanitari essenziali in molti paesi era limitata a causa della carenza di personale sanitario. Già nel 2016 l’Oms aveva previsto un deficit globale di 18milioni di operatori sanitari entro il 2030, soprattutto in Africa e nel sud-est asiatico. Il Continente africano, ad esempio, aveva solo il 3% del operatori sanitari del mondo.

Focus 1
Più ipertensione, ma meno alcol e tabacco e malattie trasmissibili

Il livello medio di consumo di alcol è leggermente diminuito tra il 2010 e il 2019, con gli uomini che continuano a consumare circa tre volte più alcol rispetto alle donne. Il consumo di tabacco è invece diminuito più drasticamente: circa il 22% della popolazione mondiale dai 15 anni ne faceva uso nel 2020, in calo rispetto al quasi 33% del 2000. A causa dell’invecchiamento della popolazione è invece raddoppiato il numero di adulti di età compresa tra 30 e 79 anni con ipertensione tra il 1990 e il 2019.

Secondo le rilevazioni dell’Oms, gli investimenti e i miglioramenti nei programmi di malattie trasmissibili, come Hiv, tubercolosi e malaria, hanno portato a un calo dell’incidenza e della mortalità pe queste patologie a livello globale. Nonostante ciò, le malattie trasmissibili sono ancora responsabili di quasi la metà di tutti i decessi nei Paesi a medio e basso reddito. Aumentata invece la quota globale di decessi attribuibile alle malattie non trasmissibili dal quasi il 61% del 2000 al 74% nel 2019. 

Focus 2
Progressi in dubbio

Prima della pandemia, le stime suggerivano che 900milioni di persone in più avrebbero goduto di una salute migliore nel 2023 rispetto allo scenario di riferimento del 2018. I progressi riflettevano i miglioramenti nei combustibili domestici, nell’accesso all’acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e igiene e alla diminuzione dell’uso di tabacco.

I progressi sono stati però messi in dubbio dall’emergenza sanitaria e da altri fattori collegati alla cattiva o carente alimentazione. Su obesità e malnutrizione la situazione è infatti stagnante o addirittura in peggioramento. Una delle conseguenze della malnutrizione nei bambini è l’arresto della crescita. Nel 2020, 149,2milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni, (il 22%) erano troppo bassi per la loro età. Il dato è stato particolarmente alto in Africa (31,7%) e nel Sud-est asiatico (30,1%). Di contro, l’obesità è aumentata a livello globale in tutte le età dal 2000. Secondo le ultime stime, il 6,8% di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 19 erano obesi nel 2016, in aumento dal 2,9% nel 2000 e dal 4,9% nel 2010. Nelle Americhe il tasso ha raggiunto il record del 14,4%.

Next: Dossier Agenda 2030/ La crisi del gas divora il pianeta (31)